Analisi e costruzione di modelli innovativi per la programmazione di politiche |
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Rapporti con i compagni![]()
Figura 35
Il rapporto con i compagni viene vissuto dal 72% del campione con amicizia, seguito a grande distanza (21%) dalla collaborazione. In misura minima l’indifferenza al 4%, pur sempre da indagare poiché denota estraneità in un contesto ad alto significato relazionale, e la competizione, al 3%.
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Figura 36
Il 64% del campione ha dichiarato di essere a conoscenza che i figli vivono con i compagni un rapporto di amicizia, seguito dal 29% che dichiara collaborazione nelle attività. Limitata al 5% la percentuale invece di chi ha dichiarato competizione tra i ragazzi, seguita al 2% dall’indifferenza.
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Figura 37
ATTEGGIAMENTO VERSO LA SCUOLA E LO STUDIO. Alla domanda sulla presenza e applicazione di criteri di intervento/osservazione su alunni e allievi a livello di atteggiamento verso la scuola e lo studio il 28% del campione ha indicato il rapporto con i compagni, il 26% il rapporto con i docenti/formatori, il 24% la responsabilità e l’impegno, il 15% l’atteggiamento complessivo verso l’educazione, il restante 7% l’ansia scolastica.
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Figura 38
Il rapporto di amicizia è soprattutto con l’intero gruppo (78%), mentre è al 22% l’amicizia tra singoli. Un clima relazionale con qualche ombra, evidentemente, poiché denota limiti che possono avere ricadute sull’impegno cooperativo nei processi di apprendimento e nell’educazione alla condivisione di attese e progetti socialmente rilevanti, quali l’inclusione e la coesione.
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Figura 39
Per il 77% del campione i summenzionati rapporti sono estensibili all’intero gruppo classe, mentre nel 23% da limitare a relazioni tra singoli. Risposte sostanzialmente coincidenti con quelle date dai ragazzi.
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Figura 40
Il 62% del campione frequenta compagni di classe fuori dalla scuola, mentre il 25% lo fa raramente. Limitata al 13% la percentuale di chi non lo fa mai.
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Figura 41
La metà delle famiglie intervistate ha dichiarato che il figlio frequenta i compagni di classe anche al di fuori della scuola e delle attività scolastiche. Per un terzo, circa, ciò avverrebbe solo sporadicamente, Limitata ad un quinto la percentuale di chi non frequenta mai i compagni di classe in situazioni extrascolastiche.
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Figura 42
Il 41% degli alunni afferma che non vi sono coetanei violenti o prepotenti nella propria classe, contro un 35% che ne denuncia la presenza e l’atteggiamento in maniera sporadica mentre ben il 24% in maniera costante.
Sulla consistenza del fenomeno e sulla sua preoccupante tendenza ad aumentare, sono intervenute recenti direttive da parte del Ministero. Anche l’uso dei mezzi tecnologici di diffusione di pratiche violente rappresenta efficace tra scuola e famiglia, tra scuola, famiglia e comunità.
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Figura 43
Anche la percezione delle famiglie denuncia consapevolezza del fenomeno, se tra manifestazioni sporadiche e abituali ben il 40% degli intervistati è a conoscenza di comportamenti violenti o di ragazzi prepotenti nella classe frequentata dal figlio
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Figura 44
Le percentuali negative salgono quando il campo di indagine si sposta alla violenza nella scuola. Il 35% dichiara infatti la presenza costante di violenza, contro un 33% che nega il fenomeno mentre il restante 32% lo rileva come sporadico.
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Figura 45
I dati relativi alla presenza di violenza/prepotenza si incrementano notevolmente e in maniera preoccupante quando l’ambito di focalizzazione si sposta dalla classe del figlio alla scuole nel suo complesso. Soltanto il 7% del campione afferma di non essere a conoscenza di violenti o prepotenti, mentre il 44% afferma una presenza continua e consolidata di tali fenomeni e il restante 49% li evidenzia, seppure come saltuari.
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