Analisi e costruzione di modelli innovativi per la programmazione di politiche |
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Cause di dispersione scolastica![]()
Figura 105
Tra le cause della dispersione scolastica spicca la mancanza di motivazioni (29%), altre motivazioni (15%), il rispetto delle regole (13%), il rapporto scuola-lavoro, il consiglio orientativo e i docenti (11% per ognuna delle voci citate), la struttura (10%).
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Figura 106
Tra le cause della dispersione scolastica, ve ne sono alcune, secondo le famiglie, riconducibili a deficit di chi eroga formazione/istruzione: la mancanza di motivazione da parte degli operatori per il 27% del campione, l’incapacità da parte di docenti/formatori di mantenere la necessaria disciplina (17%), l’errato consiglio orientativo (15%), lo scarso collegamento tra i sistemi dell’istruzione, della formazione e del lavoro (12%), il malfunzionamento generale della struttura scolastica o formativa (10%) e infine l’incompetenza da parte di docenti/formatori (9%).
Riorientati - Rititrati 2006![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Situazione/condizione alunni - a.s. 2004-2005/2005-2006![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]()
Figura 107
Tra le cause della dispersione scolastica riconducibili alla sfera della personalità, la tendenza a non riconoscere autorità, regole e ruoli rappresenta l’opzione di maggiore rilevanza, con il 29%. La scarsa autostima, senso di inadeguatezza o di inefficacia rappresenta una seconda causa percepita in maniera diffusa (24%) comportamenti non adeguati al contesto e le difficoltà di relazione con gli adulti, indicate rispettivamente dal 16% e dal 15% del campione, rappresentano insieme quasi un terzo delle risposte. La difficoltà di relazione con i compagni e la tendenza all’autocommiserazione rappresentano sono state individuate come cause prioritarie rispettivamente dal 10% e dal 6% del campione.
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Figura 108
Tra le cause del fenomeno della dispersione una categoria a parte è stata individuata per il contesto famigliare, sebbene anche nelle sfere precedentemente indagate il condizionamento familiare è spesso rilevabile e rilevante. Il 26% del campione ritiene che la causa prioritaria della dispersione scolastica sia riconducibile a situazioni familiari particolarmente problematiche; la seconda opzione indicata come fondamentale dal 23% del campione è rappresentata dalle situazioni familiari non chiaramente problematiche ma con strumenti culturali insufficienti, ovvero nuclei familiari, anche coesi, anche lontani dall’illegalità,anche con pi&ùgrave; lavoratori all’interno, ma caratterizzati da un’estrazione socio-culturale bassissima. Il 20% degli intervistati indica come causa principale la mancanza di relazioni significative con figure adulte autorevoli e sentimento di solitudine e abbandono, il 15% un ambiente svalutante rispetto allo studio, alla formazione o al lavoro, il 9% la presenza di aspettative dei genitori eccessive rispetto alla capacità/volontà del ragazzo e infine il 6% le prolungate assenze per fattori non direttamente imputabili al ragazzo (es. problemi di salute, trasferimenti dei genitori per lavoro ecc).
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Figura 109
Ultimo ambito di indagine,le cause riconducibili a deficit di erogatori di formazione/istruzione. La carenza nella motivazione/passione per l’apprendimento rappresenta la voce individuata dal28% del campione, rispetto ad un 23% che indica lo scarso collegamento tra i sistemi dell’istruzione, della formazione e del lavoro ed un 21% che opta per una carenza nell’osservanza della necessaria disciplina e nell’accettazione/ rispetto delle regole. Il 13%, infine, indica la mancanza/inadeguatezza di consigli orientativi, stessa percentuale di chi rivela la criticità complessiva della struttura scolastica o formativa.
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Figura 110
Ritornando al fenomeno della dispersione scolastica, tra le cause di tale fenomeno riconducibili a dimensioni cognitive il 28% del campione indica la mancanza di metodo di organizzazione nello studio; identica percentuale per chi rileva invece la criticità delle lacune nella preparazione di base. Rappresenta invece il 14% la percentuale di chi indica la difficoltà di comprendere e rielaborare i concetti, come anche la quota di chi evidenzia la difficoltà nell’espressione sia orale che scritta. Il 7% del campione, infine, indica la difficoltà a trattenere e memorizzare i concetti, stessa percentuale di chi rileva la difficoltà a generalizzare gli apprendimenti.
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Figura 111
Sempre nell’analisi della dispersione, ma a livello di cause riconducibili alla sfera motivazionale, il 23% del campione indica l’incapacità di recuperare i motivi per cui valga la pena impegnarsi nello studio o nel lavo- ro, il 21% la mancanza di volontà e interesse nell’affrontare una qualsiasi responsabilità, il 17% la mancanza di modelli interessanti a cui guardare, il 16% una generale mancanza di valori etici e morali. Decisamente minoritaria l’opzione circa la tendenza a considerare ciò che accade come incontrollabile (8%) e ancora l’ incapacità di trovare risposte di senso alle domande pi&ùgrave; profonde e inquietanti (5%).In sintesi, sono le cause dettate dai condizionamenti ambientali quelle percepite come maggiormente rilevanti.
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Figura 112
I fattori, nelle risposte dei dirigenti scolastici, di dispersione sono attribuibili alla famiglia (34% per le condizioni socio-economiche) ed al territorio per il 18%. Questa valutazione comporta la presa in carico di elementi evidentemente esterni allo stesso impegno/motivazione dello studente. Il 24% dell’insufficiente preparazione degli allievi impone una riconsiderazione dia del processo insegnamento-apprendimento sia della continuità, per ovviare ai rischi dei salti, ai quali si rimanda alla parte descrittiva del rapporto. Anche la denunciata carenza di relazioni con la famiglia (12%) esige una sinergia qualitativa tutta da ricercare, mentre le difficoltà nel rapporto docenti allievi, rilevate al 12% costituiscono un’area sulla quale valgono molto le prospettive europee e nazionali per modelli qualitativamente ridisegnati. Pare invece da riproporre, nella progettazione dell’immediato, il problema dell’efficacia dell’offerta formativa e quello del coordinamento tra le scuole del territorio che, per gli intervistati, non incidono per nulla sulla dispersione.
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